La rivoluzione interrotta. La comunità italiana in Tunisia tra ideali risorgimentali e interessi coloniali

Autori

  • Nicola GABRIELE

DOI:

https://doi.org/10.19248/ammentu.216

Parole chiave:

Tunisia, comunità italiana, emigrazione sarda in Tunisia, Risorgimento

Abstract

La storia della collettività italiana in Tunisia racconta l'incontro di due popoli e di due culture. Il flusso migratorio italiano verso le coste africane ha origini antiche, sviluppatosi nei secoli, in relazione alle condizioni storiche e politiche della Penisola. Dalla prima metà dell’Ottocento, in corrispondenza dei moti rivoluzionari italiani, i perseguitati politici si rifugiarono a Tunisi, dove i loro connazionali già occupavano posizioni di rilievo nel contesto sociale del Paese. Da allora Tunisi divenne uno dei più importanti centri di cospirazione mazziniana e i rifugiati politici introdussero in quel contesto sociale idee politiche nuove, poi recepite dalle élites del Paese. Gli ideali di indipendenza, libertà e autogoverno mutuati dall’esperienza italiana che in quegli anni sembrarono potersi affermare anche in Tunisia subirono un brusco ridimensionamento dopo il Congresso di Berlino del 1878 e tramontarono definitivamente con l’instaurazione del protettorato francese che segnò sia la sorte della Tunisia che della comunità italiana lì residente, da quel momento abbandonata a un proprio destino distante e differente da quello della patria di riferimento.

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Pubblicato

2016-10-11

Fascicolo

Sezione

DOSSIER - Sardegna e Tunisia: una storia fra due sponde