L’emigrazione sarda in America Latina nei primi lustri del Novecento: il caso di Francesco Maria Scanu, marmista con la vena poetica, emigrato in Uruguay

Autori

  • Martino CONTU

DOI:

https://doi.org/10.19248/ammentu.235

Parole chiave:

Emigrazione sarda, letteratura dell’emigrazione, Uruguay, America Latina, Francesco Maria Scanu, Benetutti, Nueva Helvecia

Abstract

Il fenomeno migratorio sardo diretto in America Latina nei primi lustri del Novecento subì un incremento rispetto all’Ottocento. Nonostante ciò, il flusso sardo con destinazione l’Uruguay fu un fenomeno alquanto minoritario rispetto all’ondata migratoria isolana che si diresse, invece, nella vicina Argentina. Questo ridotto flusso può essere assimilato, per le sue caratteristiche, a quello che ebbe come meta finale la sponda occidentale del Río de la Plata. Gli emigrati sardi che si diressero nella Banda Orientale provenivano, soprattutto, dalle aree interne e più povere delle province di Nuoro e di Sassari. Da quest’ultimo distretto e, più precisamente, dal comune di Benetutti, era originario Francesco Maria Scanu, emigrato giovanissimo prima in Argentina e poi in Uruguay, nella città di Nueva Helvecia, dove mise radici. Divenuto imprenditore di successo nella lavorazione e nella vendita del marmo, si dedicò a comporre versi in spagnolo e non in sardo come la stragrande maggioranza degli emigrati sardi di prima generazione, in gran parte raccolti in un volume, edito nel 1953, sotto il titolo di América sonora y otros poemas.

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Pubblicato

2016-12-31

Fascicolo

Sezione

DOSSIER - Entre destino y desatino: Biografie e storie di migrazione dal Nuovo Continente

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